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Iniziativa

20 Marzo 2024,
Nasce il Wonderwall Museum
di Manuela Esposito

C’è stato un tempo – l’era della grande rivoluzione digitale e della pervasività delle nuove tecnologie della comunicazione – in cui, dalla stesura di una prima linea su un foglio, ha preso forma il progetto Wonderwall Museum.
Un Museo immaginario – totalmente virtuale – che navigherà al di là dei confini geografici, in una realtà tridimensionale interamente costruita e volutamente immersiva, e trasformerà la fruizione dell’arte in un’esperienza digitale.

Questo progetto – finalizzato alla valorizzazione, digitalizzazione e divulgazione del nostro patrimonio culturale – vuole essere un ponte di connessione tra realtà fisica e virtuale; spazio di creazione per gli artisti e luogo d’incontro tra arte, uomo e natura.

La sua vocazione è favorire la creazione contemporanea, diffonderne la conoscenza e continuare a sostenere l’arte per la sua capacità di generare quella meraviglia che ispiri cura, azione ed evoluzione. Questa è la missione del progetto Wonderwall, l’idea di condivisione e ri-scoperta dell’arte, l’etichetta di un contenitore all’interno del quale costruire la meraviglia.

Il Wonderwall Museum, si fonda sull’etica della meraviglia di Rachel Carson (1907 – 1964), che afferma come la costruzione del nostro senso della meraviglia, attraverso la contemplazione della Natura, possa condurre a un radicale mutamento culturale.
Nel suo scritto “The sense of Wonder” sostiene che perché ciò avvenisse ci si doveva rivolgere all’animo infantile. Tenere in vita il senso della meraviglia innato nei bambini sarebbe stato un antidoto infallibile contro la noia e il disincanto dell’età adulta, contro le preoccupazioni sterili per le cose artificiali e afferma che quanto più chiaramente riusciamo a porre la nostra attenzione sulle meraviglie e le realtà dell’universo che ci circondano, tanto più comprendiamo, che la Terra è il nostro mondo da rispettare e condividere e, tanto meno piacere, avremo per la sua distruzione.
Su questa poetica è stato costruito il Wonderwall Museum, un ambiente, in cui gli artisti in mostra saranno in continuo dialogo con la Terra e la natura, un luogo di riflessione, di memoria e innovazione, in cui dare forma al futuro ripensando al passato.

Uno spazio al servizio dell’arte, orientato ad ampliare le frontiere delle arti visive e a dimostrare come l’arte, interprete silenzioso capace di unire gli spiriti più diversi, costituisca il più universale dei linguaggi e possa comunicare un cambio di prospettiva su ciò che è essenziale, e, di conseguenza, ciò che merita il nostro senso di meraviglia. Con questo progetto, si vuole trasmettere questa poetica alle generazioni a venire, attraverso il digitale, luogo in cui, oggi le persone di tutto il mondo, si incontrano.
Questa identità, nata dall’interazione uomo-macchina, visibile e navigabile esclusivamente in digitale, ha la possibilità di poter sperimentare un concetto diverso di museo e, di poter relazionarsi in modo nuovo, facendo ricorso ai sensi, all’immaginazione e all’intuizione, divenendo un contenitore di esperienze vuole allontanarsi dalla realtà fisica alla quale il concetto di museo è ancora legato per entrare in uno spazio accessibile a un pubblico globale, ma al contempo avvicinarsi per sostenere l’evoluzione del significato di Museo oggi e promuovere più che mai i principi e le funzioni dell’identità originaria dell’istituzione Museo.

Il progetto Wonderwall, è uno spazio narrativo nel quale ciascun percorso espositivo nasce dalla sinergia di tecnologie e immaginazione, elementi questi, che hanno reso possibile attraversare i confini tra uomo e natura, superare la limitatezza sensoriale e disegnare una mappa rinnegando qualsiasi linearità di tempo e spazio.
Queste possibilità infinite, proporranno una nuova fruizione dell’arte trasformata da una nuova forma di curatela, che in un modo fuori dall’ordinario continua a prendersi cura, conservare e selezionare per mettere in mostra l’essenza di ogni progetto artistico, con l’obiettivo di preservare e diffondere a un pubblico sempre più ampio, l’amore istintivo per ciò che genera meraviglia.

meravìglia (tosc. o letter. maravìglia) s. f. [lat. mīrab ̆ılia, propr. «cose meravigliose» (pl. neutro dell’agg. mīrab ̆ılis «mirabile, meraviglioso»).

muṡèo s. m. [dal lat. Musēum, gr. Μουσεῖον der. di Μοῦσα «musa2» (propr. «luogo sacro alle Muse»), nome di un istituto culturale dell’antica Alessandria d’Egitto]

dal greco Μουσεῖον (e poi dal latino Museum) derivazione di Μοῦσα cioè “Musa“; significa quindi “luogo dedicato alle muse” dal nome del palazzo che conteneva l’antica biblioteca di Alessandria d’Egitto, una delle sette meraviglie del mondo.

Il nome “museo” in greco significa “luogo sacro alle Muse”.
Le Muse erano le nove dee greche protettrici delle arti e delle scienze, figlie di Zeus e Mnemosine: Calliope musa della poesia epica; Clio della storia; Euterpe della musica; Tersicore della danza e della poesia lirica; Erato della lirica e degli inni; Melpomene della tragedia; Talia della commedia; Polinnia dell’arte mimica e Urania dell’astronomia.

La parola “museo” deriva dal greco mouséion, cioè “luogo dedicato alle Muse”, le divinità protettrici delle arti, figlie di Zeus, re degli dèi, e Mnemosine, la dea della memoria. Nell’antichità era il luogo in cui i sapienti si incontravano per discutere.

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